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COMITATO
NAZIONALE PER IL IV CENTENARIO DELLA FONDAZIONE DELLA ACCADEMIA DEI LINCEI |
INIZIATIVE | CRONOLOGIA | LUOGHI |
1603 | 1604 | 1605 | 1610 | 1611 | 1613 | 1616 | 1623 | 1625 | 1630 | 1633 | 1651 | |
1605
L’Accademia supera la fase critica![]() |
Approfondimenti![]() |
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Federico Cesi, per scongiurare la dispersione dopo l'allontanamento
da Roma degli altri soci avvenuto nel 1604 escogita un espediente: il 10 aprile 1605 convoca per corrispondenza
un’Adunanza con i Lincei rimasti in Italia. Lo scopo è quello
di riunire la “compagnia” e quindi far tornare il
van Heeck dall'estero. Il 17 maggio i tre compagni decidono di spedire all'olandese
il Decreto dei Lincei, in cui chiedono all’Illuminato
di tornare in Italia. Le persecuzioni contro i Lincei sono ormai cessate e nel corso del 1606 Federico e suo padre si riconciliano; poco dopo il giovane accademico riesce anche ad acquistare una propria indipendenza economica e una maggiore autonomia grazie all’eredità lasciatagli nel maggio 1607 dallo zio Romolo Cesi, vescovo di Narni. La compagnia lincea, totalmente ricomposta, riparte con slancio ed entusiasmo nelle proprie attività, tra cui quella di invitare nuovi scienziati ad aggregarsi; tra questi va ricordato Giovambattista della Porta che all'età di settantacinque anni, sottoscrive l'Albo Linceo (1610). L'ascrizione dello scienziato-mago napoletano rappresenta ideale anello di congiunzione tra la cultura alchemico-esoterica del cinque-seicento e la “nuova scienza” dei Lincei basata sulla ricerca sperimentale e l'osservazione della Natura.
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