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COMITATO
NAZIONALE PER IL IV CENTENARIO DELLA FONDAZIONE DELLA ACCADEMIA DEI LINCEI |
INIZIATIVE | CRONOLOGIA | LUOGHI |
1926 | 1929 | 1930 | 1933 | 1937 | 1938 | 1942 | 1943 | 1944 | ||||
1938 Presidenza Luigi Federzoni![]() |
Approfondimenti![]() |
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Dopo la morte di d'Annunzio, a reggere le sorti dell'Accademia d'Italia viene chiamato Luigi Federzoni, alto gerarca del fascismo nonché presidente del Senato. Il 21 aprile, nella Sala degli Orazi e Curiazi del Palazzo dei Conservatori in Campidoglio, alla presenza del Re, si apre l'adunanza generale pubblica per la solenne commemorazione di d'Annunzio. Nella stessa occasione vengono conferiti i Premi Mussolini del “Corriere della Sera”. Tra i premiati, nel campo delle Scienze, c'è Franco Rasetti presentato da una relazione di Enrico Fermi che ne ricorda i meriti scientifici non solo in ambito fisico: “ Benché la sua attività scientifica, a causa della età giovanile, si estenda a meno di un ventennio, Franco Rasetti può ben annoverarsi oggi fra i più notevoli e brillanti fisici sperimentali…Mi piace qui ricordare infine che il Rasetti ha vasta cultura non solo nella fisica, ma in campi assai svariati delle scienze naturali; in particolare le sue conoscenze di biologia sono certamente di primo ordine per un non specialista. Tra le iniziative varate dall'Accademia d'Italia in questo periodo si segnala la pubblicazione di tutti gli scritti di Guglielmo Marconi. La proposta di raccogliere le opere del grande scienziato fu decisa l'anno precedente da D'annunzio subito dopo la scomparsa del grande scienziato. In occasione dell'adunanza della Classe delle Scienze fisiche, matematiche e naturali del 27 maggio 1938, Vallauri informa che il Capo del Governo ha destinato alla pubblicazione dell'opera la somma di lire centomila offerta dalla società Italo-Radio. Alla fine, il volume “Scritti di Gugliemo Marconi” viene pubblicato nel 1941.
“ Durante la presidenza di Federzoni, paradossalmente, si moltiplicarono gli attriti tra i vertici dell'Accademia e quelli del Partito Nazionale Fascista: in particolare il PNF lamentava la scarsità di benemerenze fasciste e la condotta politica sospetta di alcuni premiati e soprattutto di alcuni soci, e la scarsa considerazione in cui venivano tenute le indicazioni degli organi di Partito nelle proposte per le nuove nomine. Questi episodi crebbero di numero e di importanza dopo la soppressione dell'Accademia dei Lincei, a seguito del progressivo deterioramento qualitativo e d'immagine subito dalle istituzioni culturali italiane in conseguenza delle leggi razziali, che rendeva più aggressivi i gruppi estremisti e meno qualificati del fascismo. Federzoni riuscì a contenere queste pressioni, valendosi abilmente dell'appoggio del ministro dell'Educazione Nazionale Bottai e soprattutto del rapporto personale con Mussolini. Meritano di essere richiamati in proposito l'atteggiamento assunto nei confronti di Fermi dopo la sua partenza per gli Stati Uniti, le proteste di Starace nel 1939 per essere stato tenuto all'oscuro delle nuove nomine di accademici, la polemica tra Federzoni e il giornale dei Gruppi Universitari Fascisti di Roma per la nomina di Bacchelli, l'opposizione alla nomina di Agostino Gemelli, patrocinata da Filippo Bottazzi e da Roberto Farinacci.
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