L’attuale Biblioteca dell’Accademia Nazionale
dei Lincei e Corsiniana deve il suo nome alla fusione tra due importanti
collezioni librarie, quella lincea e quella corsiniana.
La prima di queste, la lincea, non ha potuto raccogliere
gran parte del contenuto della biblioteca dell’Accademia originaria,
andato smarrito in seguito a numerose e sfortunate vicende accadute
dopo la morte del suo fondatore, Federico Cesi. Tuttavia, il fondo dell’Archivio
Linceo raduna alcune opere appartenute ai primi Lincei e disperse
dopo la morte di Cesi.
La seconda collezione, quella corsiniana, risale alla
fine dell'Ottocento quando il principe Tommaso
Corsini donò la biblioteca di famiglia all’Accademia dei
Lincei. L'occasione per il nobile gesto si presentò nel 1883 in seguito alla vendita allo stato italiano del palazzo di proprietà
della famiglia, ove subito dopo si trasferì l’Accademia
dei Lincei; in questo frangente il principe decise di affidare il grande patrimonio librario
ivi custodito alle cure e alla gestione della più prestigiosa
delle istituzioni scientifiche italiane.
Le origini della collezione corsiniana risalgono all’incirca allo stesso periodo
della raccolta lincea, secondo criteri in gran parte omologhi; essa
contiene i libri acquistati da Lorenzo Corsini, in seguito papa Clemente
XII, prima e dopo l'inizio del suo pontificato (1730-40), in particolare
quelli del cardinal Gualtieri, acquistati nel 1728 per 10 mila scudi.
In seguito il cardinale Neri Maria Corsini, dopo avervi aggiunto altre
librerie minori, costituì e aprì al pubblico nel 1754
la Biblioteca Corsiniana (Corsinia Nova). Pochi anni dopo,
nel 1786, i principi suoi eredi aggiunsero la ricchissima collezione
di manoscritti e libri acquistata da Nicola Rossi per 13000
francesconi.
Ulteriori donazioni hanno accresciuto il carattere multidisciplinare
dei fondi riuniti, a partire dalla collezione Caetani, ricchissima di
materiali legati alla cultura araba, fino alla raccolta Verginelli Rota composta
da testi di argomento alchemico.
Le sette sezioni tematiche in cui è suddiviso
il percorso espositivo permettono di ammirare la grande varietà
di materiali manoscritti conservati nelle collezioni della biblioteca
e di apprezzarne la raffinatezza culturale di coloro che li selezionarono
sin dagli albori del sodalizio linceo.
