Nel 1119 un gruppo di cavalieri prestò solenne
giuramento davanti al patriarca di Gerusalemme: l'impegno era quello
di scortare i pellegrini che giungevano in Terrasanta, osservando i
voti di povertà, castità e obbedienza. Due stili di vita
apparentemente inconciliabili, quello monastico e quello militare, si
fusero, per la prima volta nel mondo cristiano, nella Regola dell'Ordine
del Tempio. In quasi duecento anni di storia i Templari, tra i principali
protagonisti della lotta contro i musulmani, accumularono enormi ricchezze,
grazie anche a bottini di guerra, lasciti e abili operazioni finanziarie;
costruirono imponenti fortezze e ricche commende, in Palestina
e in Europa, diffondendosi capillarmente sul territorio.
Fu Filippo il Bello, re di Francia, che, ritenendosi
minacciato dal potere politico-economico dei Templari, persuase il pontefice
a istruire un processo che si concluse nel 1312 con la condanna e la
soppressione dell'ordine.
La sezione in mostra espone, tra le altre cose,
una rara traduzione francese del XIII secolo della Regola dell'Ordine
del Tempio.
