| I legami tra l'Accademia 
        dei Lincei e Casa Caetani vengono datati a partire dall'anno 1561, quando 
        Beatrice di Bonifacio Caetani si unisce in matrimonio con Angelo di Giangiacomo 
        Cesi dei Duchi di Acquasparta. Dalla loro unione nascerà, tra gli 
        altri, il padre di Federico Cesi. Durante il periodo di difficoltà di gestione dell'Accademia, il 
        giovane Federico, fondatore dei Lincei, si rivolgerà più 
        volte ai parenti Caetani con richieste di aiuto. Tuttavia, come rileva 
        Giuseppe Gabrieli nel suo Contributi alla storia dell'Accademia dei 
        Lincei, non si sa, per mancanza di documentazione pubblica, come 
        i Caetani rispondessero a tali richieste.
 Sappiamo invece con certezza quale aiuto fornisce ai Lincei, 
        quasi due secoli dopo gli eventi della fondazione, il duca Francesco Caetani 
        di Sermoneta (1738-1810) durante il periodo conosciuto come Seconda 
        Rinascita Lincea.
       Francesco Caetani nasce il 17 aprile 1738 a Roma da Michelangelo 
        duca di Sermoneta e Carlotta Ondedei Zonga. A quattordici anni si reca 
        presso il Monastero di Monte Oliveto a Napoli per trascorrervi un periodo 
        di studi seguito dall'abate Romano Testa. Nel 1757 acquisisce il titolo 
        di duca di Sermoneta e nel 1760 prende possesso del ducato. Poco scaltro 
        e interessato alla gestione dell'ingente patrimonio familiare, Francesco 
        mostra subito difficoltà nel gestire il feudo di Sermoneta e preferisce 
        delegare l'amministrazione dei propri affari, tra cui vari contenziosi 
        con le comunità locali, a ministri da lui nominati. Partecipa invece 
        attivamente alla vita mondana e culturale dell'epoca, frequentando i salotti 
        letterari romani, riservando particolare interessato ai dibattiti su argomenti 
        scientifici, oltre che filosofico-letterari. In virtù di tale intensa 
        attività, acquista ben presto fama di mecenate. Appassionato di 
        astronomia, promuove la costruzione nel suo palazzo, in via delle Botteghe 
        Oscure, di una specola astronomica che arricchisce con una consistente 
        strumentazione scientifica. L'osservatorio viene allestito nel 1778 in collaborazione con il fratello 
        Onorato Caetani e l'assistenza di padre Audifreddi, direttore dell'osservatorio 
        astronomico della Minerva. Vengono consultati anche padre Boscovich e 
        l'abate Slop dell'università di Pisa.
 Si dall'inizio la specola del Caetani acquista una certa fama, visitata 
        di frequente da viaggiatori e studiosi di passaggio a Roma.
 Nel 1780, sotto la direzione dell'abate Luigi De Casaris, vengono avviate 
        le prime osservazioni metereologiche, proseguite nel 1784 dall'astronomo 
        Atanasio Cavalli. Dal 1785 viene pubblicato un bollettino dal titolo Effemeridi 
        astronomiche calcolate al mezzogiorno tempo vero nel meridiano di Roma 
        ad uso della Specola Caetani, curato dal 1797 da Feliciano Scarpellini, 
        nuovo direttore dell'osservatorio, dopo il gesuita portoghese Eusebio 
        da Veiga.
 Il destino di Scarpellini si legherà profondamente a quello del 
        duca negli anni a cavallo tra i due secoli, al tempo della Seconda 
        Rinascita Lincea.
 Caetani, infatti, insieme a Gioacchino Pessuti e all'abate Scarpellini 
        contribuisce alla fondazione dell'Accademia Caetani, ospitandone la sede 
        nel proprio palazzo a Roma in via delle Botteghe Oscure per sette anni. 
        L'Accademia, che aveva interrotto l'attività negli anni 1798-99 
        durante l'occupazione francese, viene inaugurata il 16 aprile 1801 da 
        Gioacchino Pessuti e di lì a poco muterà di nuovo nome nel 
        più tradizionale Accademia dei Lincei.
 La presenza tra gli accademici di personalità aderenti al regime 
        repubblicano, tra cui il Pessuti, crea non poche tensioni tra l'istituzione 
        e il Governatore di Roma.
 In un periodo politicamente assai incerto e difficile come questo, Francesco 
        Caetani si impegna a difendere la libertà dell'Accademia di fronte 
        al Governatore di Roma che chiede, dopo la caduta della Repubblica Romana 
        del 1798-99, l'esclusione dall'Albo Linceo di sette soci, tra cui il Pessuti, 
        con l'accusa di patriottismo repubblicano.
 Il duca opponendo il suo rifiuto, conquista la fama di protettore dell'accademia.
 Nel 1807 l'Accademia cambia sede, tornando in quella del collegio Umbro 
        Fuccioli e Caetani viene acclamato Restitutor Lynceorum e proclamato 
        Presidente perpetuo.
 Muore a Roma il 24 agosto 1810.
 
  
 
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