Il sesto convegno Volta, organizzato dalla classe delle
Arti, è dedicato al tema dei Rapporti dell’architettura
con le arti figurative, e si tiene dal 25 al 31 ottobre 1936. L’architetto
del regime, Marcello Piacentini, è nominato Presidente e quindi
organizzatore del convegno. Ammalatosi alla vigilia dell’inaugurazione,
la presidenza viene affidata allo scultore e accademico Romano Romanelli.
Come è noto la classe delle Arti è una novità,
insieme a quella delle Lettere, rispetto alle due classi dell’Accademia
dei Lincei. Esse erano state volute dallo stesso Benito Mussolini all’atto
dell’istituzione della Reale Accademia d’Italia.
Il sesto convegno Volta è particolarmente interessante per comprendere
la politica culturale nazionale e internazionale del fascismo e, in
particolare, il rapporto del regime con le arti e gli artisti.
Durante il convegno vengono scandagliati tutti gli aspetti
e le problematiche, anche quelle legali ed economiche, inerenti le diverse
discipline artistiche, oltre ai rapporti tra di esse e tra queste e
lo stato.
Tra gli argomenti affrontati dai relatori predomina
comunque il tema dell’Architettura in rapporto alla pittura e,
soprattutto, alle arti decorative. E’ singolare il fatto che nelle
ultime due sessioni del convegno sono discussi anche temi quali: “Tutela
e inquadramento statale degli artisti” ed “Evoluzione delle
Mostre d’arte e delle Gallerie”.

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