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COMITATO
NAZIONALE PER IL IV CENTENARIO DELLA FONDAZIONE DELLA ACCADEMIA DEI LINCEI |
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Tabulae Phytosophicae |
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“Ho ricevuto le diece tavole Phytosophiche, et avendo dato una scorsa, sono rimasto stupito dell'ingegno sublime di S. Ecc.a et della gran osservanza delle cose, et disposizione: certo che è invenzione degna di S. Ecc.a, et meritamente si deve dir Principe delle Scienze…” Così un entusiasta Colonna scrive a Stelluti nel tardo 1628 a proposito delle Tabulae di Federico Cesi. Originariamente concepite come introduzione, il “Prospectum”, alla sezione botanica, la Syntaxis Plantaria, di una grande, ambiziosa, opera enciclopedica dal titolo Theatrum totius Naturae, le Tabulae Phytosophicae di Federico Cesi si compongono di venti tavole dedicate a Francesco Barberini. Ancora il Colonna ha modo di scrivere che “se venisse Theofrasto il philosopho antico del mondo, haverebbe ad imparar da quelle, perché lui non ha toccato una minima parte delle differenze et natura delle piante, rispettive a quello che si legge et osserva in dette Tavole… ”- Per questa ragione la ricerca naturalistica del princeps dell'Accademia, entusiasticamente portata avanti da molti Lincei può essere giustamente considerata l'anello di congiunzione tra la tradizione cinquecentesca di un Aldrovandi e quella, definitiva, del famoso Linneo.
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