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Verbale redatto da Federico Cesi della prima riunione dell'Accademia
dei Lincei.
Il titolo è in caratteri cifrati, che vanno letti da destra a sinistra.
Nel testo si riportano il nome, l'emblema e il motto dell'Accademia, così
come i nomi, gli stemmi, i motti e i relativi compiti di ciascuno dei
quattro soci fondatori.
Johannes van Heek, Illuminatus, assume il ruolo di lettore di
filosofia platonica e metafisica, e sceglie come simbolo la Luna che riceve
la luce dal sole con il motto A patre luminum; Federico Cesi,
Coelivagus, è lettore di scienza dei vegetali e sceglie come simbolo
l'aquila che guarda il Sole con il motto Utrumque; Francesco
Stelluti, Tardigradus, si dedica alla matematica e alla geometria,
scegliendo come stemma Saturno con il motto Quo serius eo citius;
Anastasio de Filiis, Eclipsatus, esperto di storia, Segretario
dei Lincei, sceglie come stemma una luna in eclissi e l'epigrafe Spero
lucem.
In questa prima adunanza sono fissati i termini della collaborazione lincea,
per cui "ciascuno doveva essere nello stesso tempo maestro e discepolo
degli altri" cosicché "un'autentica fraternità,
scacciata ogni superbia ed invidia, si nutrisse con l'incremento di pari
virtù".
 
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