  |
Albert Einstein viene nominato socio straniero dei Lincei il 29 settembre 1921.
Venuto a conoscenza, probabilmente dalla stampa straniera, delle leggi razziali promulgate dal Governo Italiano e preannunciate il 14 luglio del 1938 con la pubblicazione del “ Manifesto del razzismo italiano ”, scrive alla Reale Accademia Nazionale dei Lincei una lettera, datata 3 ottobre 1938, nella quale chiede conferma di quanto appreso dai giornali. La risposta pare non sia mai stata spedita e, nel frattempo, il R.D. del 1 dicembre dichiara decaduti i soci ebrei dell'Accademia. Il 15 dicembre Einstein invia una seconda lettera con la quale chiede di essere escluso dalla lista dei soci stranieri dell'Accademia. Il 2 gennaio del 1939 il presidente dei Lincei Federico Milosevich risponde dicendo che ha preso atto delle dimissioni dello scienziato. Il rapporto tra l'Accademia e Einstein, tuttavia, non si conclude con questa spiacevole vicenda ma riprende al termine della guerra con la ricostituzione dell'Accademia Nazionale dei Lincei, soppressa nel '39 in favore dell'Accademia d'Italia. Il 26 aprile del 1946 Guido Castelnuovo, presidente della Classe di Scienze Fisiche, Matematiche e Naturali, scrive a Einstein rinnovando il desiderio di riaverlo come socio straniero della ricostituita Accademia. La risposta dell'illustre scienziato giunge due mesi dopo, il 26 giugno, e con essa le felicitazioni per il ritorno all'attività dei Lincei e il ritiro delle dimissioni da socio straniero.
 
|
|
|