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Il Codice Atlantico di Leonardo da Vinci
Nell'edizione Hoepli 1894-1904 curata dall'Accademia dei Lincei
Comitato Nazionale  per il IV Centenario della Fondazione della Accademia dei Lincei
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Dall' Introduzione al catalogo della mostra

 

Il Codice Atlantico di Paolo Galluzzi

Dopo la riscoperta, nell'ultimo decennio del Settecento, dei manoscritti di Leonardo da parte di Giovan Battista Venturi 1 , che poté consultare a Parigi presso l'Istitut de France i suoi codici autografi prelevati dalla Biblioteca Ambrosiana dall'armata napoleonica nel giugno del 1796, numerosi intellettuali europei si impegnarono nell'ardua esplorazione dell'eredità vinciana, nella quale vennero scoprendo sensazionali precorrimenti di acquisizioni maturate con secoli di ritardo.

La frenetica attività intorno al lascito vinciano contribuì a definire una mappa via via più precisa della sua consistenza e della sua forte dispersione. La messa a punto e il successivo rapido perfezionamento delle tecniche di riproduzione fotomeccanica resero inoltre possibile, a partire dagli anni '60 dell'Ottocento, restituire fedelmente i fogli vinciani, stimolando le prime pionieristiche pubblicazioni facsimili e l'avvio di una riflessione approfondita sui criteri da adottare per pubblicare integralmente il vasto e largamente sconosciuto corpus dei manoscritti di Leonardo.

D'altra parte, nella giovane nazione da poco unificata, l'esigenza di pubblicare, sotto l'egida e col sostegno diretto dello Stato, le opere dei grandi italiani fu subito avvertita come un compito dall'alto valore civile, che serviva a radicare l'idea di una coscienza nazionale formatasi ben prima del conseguimento dell'unità politica del Paese, contribuendo nel contempo a riscattare i meriti e le conquiste dei nostri più illustri connazionali dalle sistematiche usurpazioni che avevano dovuto subire dagli stranieri 2. […]

La prima testimonianza esplicita dell'esigenza culturale e civile di avviare l'edizione complessiva delle opere di Leonardo risale probabilmente al 1872, quando, in occasione del solenne scoprimento del monumento eretto a Leonardo a Milano, davanti al Teatro della Scala, per il Congresso Nazionale Artistico, il Ministro della Pubblica Istruzione, Cesare Correnti, dichiarò “che il monumento più degno di Milano e di Leonardo sarebbe un'edizione principe delle sue opere” 3.

Stimolato dalle parole del Ministro, Gustavo Uzielli, uno dei pionieri degli studi vinciani, preparò tempestivamente una relazione sul metodo da seguire nella prospettata edizione delle opere inedite di Leonardo, suggerendo di iniziare a sperimentare tale metodo sui fogli vinciani conservati nelle Gallerie dell'Accademia a Venezia. […] Al suggerimento dell'Uzielli fu preferito quello di un altro vinciano “della prima ora”, Gilberto Govi, che sottolineò l'opportunità di far precedere il concreto avvio dell'ambizioso progetto dell'edizione dalla realizzazione di un “saggio” che consentisse di sperimentare le tecniche di riproduzione degli originali e le modalità di trascrizione più appropriate 4.

Nel novembre del 1871 il Correnti istituì pertanto una Commissione che incaricò di “raccogliere le notizie intorno agli autografi e ai disegni inediti di Leonardo e di preparare l'edizione di un saggio di quei preziosi cimeli dell'arte e della scienza italiana” 5. Il Saggio delle opere di Leonardo da Vinci fu pubblicato nel 1872 6, grazie soprattutto all'impegno del Govi. Conteneva 24 tavole riproducenti altrettanti fogli non solo del Codice Atlantico, ma anche del Trivulziano, oltre ad alcuni frammenti estratti dai manoscritti vinciani dell'Institut de France di Parigi.

Alla pubblicazione del Saggio seguì una lunga fase di stasi fino al gennaio del 1881, quando, in occasione di un'adunanza dell'Accademia dei Lincei, il Govi, presentando una sua pubblicazione su Leonardo, rilanciò il progetto dell'edizione. […]

 

 

NOTE
1 G.B. Venturi, Essai sur les ouvrages physico-mathematiques de Léonard de Vinci , Parigi 1797. (top)
2 Sul significato ‘civile' delle Edizioni Nazionali promosse tra la fine dell'Ottocento e l'inizio del Novecento, v. M. Scotti e F. Cristiano , Storia e bibliografia delle Edizioni Nazionali , Milano 2002. (top)
3 Citato da A. Favaro, Passato, presente e avvenire delle edizioni vinciane , in “Raccolta Vinciana” X (1919), p. 173. (top)
4 Cfr. A. Favaro, art. cit., p. 174. (top)
5 Ibid. (top)
6 Saggio delle opere di Leonardo da Vinci con 24 tavole fotolitografate …, Milano 1872. (top)
   

 

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