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I LINCEI
NELL'ITALIA UNITA

22 novembre 2003 - 10 gennaio 2004
Comitato Nazionale  per il IV Centenario della Fondazione della Accademia dei Lincei
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COMUNICATO STAMPA


I LINCEI NELL'ITALIA UNITA
Roma, Complesso della Farnesina, Via della Lungara, 230
22 novembre 2003 -10 gennaio 2004

INAUGURAZIONE VENERDI 21 NOVEMBRE ORE 11.00
ALLA PRESENZA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA


Sotto l’alto patronato del Presidente della Repubblica, venerdì 21 novembre 2003 alle ore 11.00, Il Comitato Nazionale per le celebrazioni del IV Centenario della fondazione dell’Accademia Nazionale dei Lincei, inaugurerà la mostra “I Lincei nell’Italia unita”.

La mostra, che ripercorre la storia dell'Accademia Nazionale dei Lincei dall'unità d'Italia alla seconda metà del Ventesimo secolo è allestita nel vasto comprensorio della sede accademica composto dal settecentesco Palazzo Corsini e dalla rinascimentale Villa Farnesina.

L’esposizione, curata dal Socio linceo Tullio Gregory, si concentra sulla storia dell’Accademia, evidenziando l'importante ruolo che l'alta istituzione culturale, fondata nel 1603 dal nobile Federico Cesi, ha avuto nella formazione intellettuale, economica e sociale dell'Italia a partire dal lontano settembre 1870 quando le truppe italiane di Raffaele Cadorna entrarono in Roma, fino alla seconda metà del Ventesimo secolo, passando per il periodo fascista che tanto gravò sull'Accademia stessa.

Per ripercorrere il lungo cammino cronologico, che inizia accennando alla originaria Accademia di Federico Cesi nel XVII secolo, la mostra è suddivisa in quattro sezioni:

la prima è dedicata al periodo che va dal 1870 alla fine della prima guerra mondiale. A partire dal 2 ottobre 1870, quando l'Accademia fece atto di adesione al Regno d'Italia, i Lincei ebbero un ruolo di grande rilievo nella crescita culturale e sociale dell'Italia unificata, rafforzato sotto la presidenza di Quintino Sella (1874) e divenuto di primissimo spessore internazionale sotto la presidenza di Vito Volterra (1923).


la seconda è dedicata al periodo fascista a partire dal primo dopoguerra (1919-1923) per illustrare il progressivo soffocamento della libertà intellettuale del sodalizio linceo da parte della dittatura di cui Volterra fu una delle prime e più illustri vittime;

la terza è dedicata alla Accademia d'Italia (fino al 1944-45), istituzione fortemente voluta da Benito Mussolini come espressione culturale del regime fascista, inaugurata nell'anniversario della Marcia su Roma, il 28 ottobre 1929;




la quarta, infine, è destinata a illustrare il percorso dei Lincei nella seconda metà del XX secolo, con una parte dedicata alla ricostituzione dell'Accademia Nazionale dei Lincei, soppressa nel 1939 in favore dell'Accademia d'Italia, e alla presidenza di Guido Castelnuovo -matematico di grande spessore che tanto si adoperò per far rinascere i Lincei- e una successiva parte dedicata alla storia più recente dell'Accademia, vista attraverso un percorso articolato per temi e aspetti istituzionali e di promozione della cultura.


La vita dell'Accademia, intesa come attività intellettuale svolta dai soci nelle rispettive discipline e nella partecipazione alla vita sociale e politica del Paese, è delineata in questa lunga cavalcata storica soffermandosi sui alcuni dei più prestigiosi protagonisti che hanno onorato le fila dei Soci dell'Accademia.
L'esposizione della mostra è pertanto realizzata facendo ampio uso di materiali iconografici e museali, riferiti sia al contesto storico, sia alle attività svolte dai Soci: dalla raffinata Matematica di Guido Castelnuovo, Vito Volterra e Giuseppe Peano, alla Fisica del premio Nobel Guglielmo Marconi e di Orso Mario Corbino che tanto favorì la nascita del gruppo di via Panisperna, passando per la Fisiologia del premio Nobel Camillo Golgi e la Giurisprudenza di Bonaldo Stringher al quale si deve l'elaborazione quasi totale dell'atto bancario che istituiva la Banca d'Italia, senza dimenticare i preziosi contributi alla Storia e all'Archeologia di Luigi Pigorini e di Ersilia Lovatelli Caetani, prima donna a far parte dell'Accademia.

Tra i materiali esposti sarà possibile trovare alcuni papiri greco-egizi scoperti e studiati da Girolamo Vitelli, tra i quali il più antico papiro che abbia per soggetto iconografico una madonna con bambino, oggetti preistorici dell'età del bronzo, quali spilloni, morsi equini e pugnali scavati e studiati da Luigi Pigorini, strumenti scientifici, come la scatola degli strumenti mineralogici di Quintino Sella, il microscopio di Giambattista Grassi utilizzato per i suoi studi sulla malaria, la riproduzione in scala del telescopio equatoriale di Mertz usato da Giovanni V. Schiaparelli per i suoi studi su Marte.

In tale contesto saranno anche inseriti documenti d'archivio, tra cui la minuta della lettera con cui Vito Volterra rifiutò il giuramento di fedeltà al fascismo nel 1931, la lettera con cui Enrico Fermi accetta di tornare a far parte dell'Accademia dopo la Liberazione, una lettera di Luigi Einaudi relativa ai premi nazionali del Presidente della Repubblica e pubblicazioni di particolare interesse tra le quali si ricordano la riproduzione ottocentesca dell'antico Codex Astensis, la ristampa in eliotipia del Codice Atlantico di Leonardo da Vinci realizzata nel 1895, e in tempi più vicini gli atti di alcuni convegni che mostrano il contributo dato dall'Accademia allo studio dei problemi dello sviluppo italiano nella seconda metà del Novecento.

Ad arricchire ulteriormente la mostra saranno esposti opere di artisti insigniti del premio "Antonio Feltrinelli" per le Arti: nel campo della Pittura sarà possibile ammirare opere di Joan Mirò ed Emilio Vedova; per la scultura saranno esposte opere di Pietro Consagra e Giacomo Manzù e infine, per la Grafica e
Incisione, i lavori di Alberto Burri e Guido Strazza, quest'ultimo recentemente insignito del premio Feltrinelli per l'anno 2003


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