Fin dal 1808 Monsignor Nicolai propone una riforma dello statuto dell'Accademia osservando che: "…[i regolamenti] che si stabiliscono per un'Accademia suppongono pure qualche fondo pel suo mantenimento", e che ai fini di un'Accademia " è troppo difficile che basti la contribuzione e l'autorità di quelle persone private che vi sono associate"; pertanto richiede "soccorso da chi presiede al pubblico governo".
Il governo francese, in linea con la politica culturale nei paesi annessi o satelliti della Francia, assegna all'Accademia 2500 lire annuali, che vengono destinati alle spese per le medaglie d'oro da distribuire ai soci, mentre a Scarpellini vengono assegnate 53 lire per coprire i costi della segreteria, della computisteria e per le altre spese ordinarie.
Monsignor Nicolai viene nominato tesoriere.