In ambito nazionale, l'atteggiamento di Volterra nei confronti
dell'attività scientifica si concretizza in una intensa attività
di riorganizzazione.
L'impegno che il matematico intraprende tra il 1903 e il 1907 verso il
Politecnico di Torino è solo uno degli aspetti di del suo intenso
adoperarsi in favore della cultura scientifica (e classica).
In questo contesto, forte dell'appoggio
dei Lincei e sull'esempio di altri paesi europei, cerca di costituire
in Italia nell'immediato dopoguerra un Consiglio nazionale della ricerche
nel quale far confluire alcuni enti già esistenti, come l'Ufficio
invenzioni e ricerche, creato dallo stesso Volterra due anni prima, il
Comitato per le industrie chimiche, l'Istituo aeronautico.
La proposta è accolta favorevolmente dal Governo Orlando che costituisce
un'apposita commissione costituita in base a un decreto la cui minuta
viene redatta dallo stesso matematico. Tuttavia, tra discussioni e negoziazioni,
devono passare altri cinque anni prima che il C.N.R possa avviare la sua
attività presso la sede dell'Accademia dei Lincei.
Volterra viene eletto dagli accademici della Classe delle scienze fisiche
presidente del neonato istituto.
Contemporaneamente all'iniziativa di creazione
del C.N.R, Volterra porta avanti la costituzione di vari Comitati e Unioni,
tra i quali l'Unione Geodetica-Geofisica, l'Unione matematica, il Comitato
nazionale per la fisica e quello per la biologia e l'Unione accademica
nazionale.
Agli inizi degli anni '20 Volterra è tra coloro che promuovono
la creazione di un'enciclopedia italiana, su proposta avanzata poco prima,
nel 1919, dall'ex Ministro dell'Istruzione Ferdinando Martini insieme
con lo storico Mario Meneghini che sostenenro l'esigenza di creare un'opera
enciclopedica di carattere nazionale.
Il primo concreto passo verso la realizzazione dell'opera viene compiuto
tre anni dopo dall'editore Angelo Formiggini che produce un "libretto
azzurro" con il programma per la Grande Enciclopedia Italiana. L'iniziativa
è appoggiata dal governatore della Banca d'Italia Bonaldo Stringher,
socio accademico e amico di Volterra, che garantisce sostegno al progetto.
In base a un preventivo dell'editore Bemporad, la spesa prevista a circa
14 milioni di lire a fronte di un'entrata di 16 milioni e 800 mila.
Ma difficoltà finanziarie ed editoriali,
(lo stesso Menghini invita Martini a non fidarsi di Formiggini) bloccano
l'iniziativa e il progetto della Grande Enciclopedia Italica si ferma.
L'idea, tuttavia, non muore e viene ripresa per merito di Giovanni Treccani,
attorno all'istituto del quale sorgerà un consorzio che vede direttamente
coinvolto Voltera e Gentile. Nel 1929 l'iniziativa viene premiata con
l'uscita del primo volume dell'enciclopedia e continuerà fino al
1937 al ritmo di un volume ogni quattro mesi.
Anche in campo internazionale le
iniziative di Volterra sono caratterizzate da un forte impegno organizzativo
e di collaborazione, non per nulla, grazie al suo appoggio, molti studiosi
potranno svolgere la loro attività di ricerca in istituti e laboratori
in terre differenti da quelle di origine.
I primi contatti con il mondo della ricerca estero avvengono nel 1887,
al tempo della vigilia della sua promozione a professore ordinario, quando
ha modo di conoscere matematici del calibro di Poincarè e Mittang
Leffler; soprattutto i con quest'ultimo Volterra darà vita a una
sincera e duratura amicizia.
Il talento del matematico e la qualità dei suoi lavori gli aprono,
in seguito, le porte di numerose prestigiose accademie, quali la Royal
Society di Londra, l'Istitut de France, l'Academia imperiale di SanPietroburgo.
I rapporti con il mondo accademico austro-tedesco, sebbene incentrati
su personalità prestigiose come Georg Cantor, Max Planck , Erwin
Schrodinger, sono piuttosto formali tranne che con i due più importanti
protagonisti della scuola matematica di Gottinga, Felix Klein e David
Hilbert, con i quali Volterra potrà vantare rapporti cordiali e
duraturi.
Nel periodo post bellico, l'impegno organizzativo di Volterra diviene
caratteristica dominante del suo operare. D'altronde la situazione non
è delle più facili: le profonde lacerazioni portate dalla
guerra non hanno certo risparmiato il mondo accademico, e il fatto che
gli scienziati degli Imperi Centrali non possano appartenere alle istituzioni
scientifiche internazionali è evidente espressione della situazione
scaturita dalle ceneri del conflitto.
In un quadro generale così caratterizzato, Volterra assume la carica
di membro del Comitato esecutivo del Consiglio internazionale delle Ricerche
e quella di membro, poi di presidente, del prestigioso Bureau international
de poids et mésures.
Tuttavia, sebbene i segni lasciati dalla guerra rendano la ripresa organizzativa
e scientifica delle istituzioni piuttosto lenta e complicata, si avverte
il desiderio di lasciarsi alle spalle il terribile periodo e le divisioni
che aveva portato. Già nel 1920 riprendono i Congressi internazionali
dei matematici e alla fine degli anni '20 il Consiglio internazionale
delle ricerche abolisce le restrizioni imposte agli scienziati appartenenti
alle nazioni sconfitte, che possono tornare a buon diritto a far parte
della scena culturale internazionale.
Tra i prestigiosi incarichi conferiti a Volterra, a sottolineare il prestigio
che il matematico ha nella comunità internazionale, va annoverato
il suo ruolo di consulente presso l'International Board of Education,
il cui presidente incontrerà il matematico italiano a Roma durante
un viaggio che lo aveva portato attraverso l'Europa.
Grazie all'attività svolta per conto del Board che si apriranno
favorevoli scenari per i ricercatori e i loro viaggi studio fuori dalla
propria nazione.
 
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