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COMITATO
NAZIONALE PER IL IV CENTENARIO DELLA FONDAZIONE DELLA ACCADEMIA DEI LINCEI |
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La
memoria del Sella sul "Codice D'asti" |
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Tra le varie iniziative di cui Quintino Sella si fa promotore
durante la sua presidenza va menzionata la pubblicazione del Codice d'Asti detto del Malabayla,
che riporta i più importanti documenti della storia del comune
d'Asti e che lo stesso Sella illustra in una Memoria.
Come riporta lo stesso Sella nella sua Memoria,
il Codice si compone di 40 fascicoli contenenti 380 fogli in pergamena,
ed è corredato di numerose miniature e di una carta topografica
che indica la posizione di 164 luoghi circostanti Asti e dei principali
torrenti. La scrittura è una minuscola gotica e sembra opera di
due copisti della metà del XIV secolo. In tutto il volume ricorrono
spesso iniziali miniate, contornate di ricci e di ornati, secondo il gusto
e le forme proprie del XIV secolo. Il Codice contiene 991 documenti che
datano dal 1065, il più antico, al 1353, il più recente.
7 documenti risultano senza data mentre sono presenti circa 37 duplicati.
Così Sella motiva la denominazione del Codice nella sua Memoria:
"Indi è che noi chiameremo Codice Malabaila
il prezioso monumento che l'Italia deve all'imperatore d'Austria, poiché
si riferisce ad un originale, che nel 1353 si chiamava de Malabaila […].
Comunque sia, il nome di Malabaila, che noi proponiamo pel Codice oggi
recuperato dall'Italia, ricorda una denominazione del secolo XIV, ed è
un tributo di lode a chi conservava in quel tempo il prezioso originale
con tanta cura, che l'opinione pubblica aveva dato a questo il nome di
quello. "
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