![]() |
COMITATO
NAZIONALE PER IL IV CENTENARIO DELLA FONDAZIONE DELLA ACCADEMIA DEI LINCEI |
HOME | INIZIATIVE | CRONOLOGIA | LUOGHI |
Documento![]() |
Approfondimenti![]() |
|||||||||||||||||||||||||
La vicenda Caronia | ![]() |
|||||||||||||||||||||||||
Il controllo del regime fascista sulle attività
culturali e, in particolare, sull’organizzazione dei convegni Volta
all’interno della Reale Accademia d’Italia, è attento
e capillare sin dai primi anni trenta. Anche quando si tratta di temi
quali L’Immunologia, i nomi degli scienziati invitati a
partecipare debbono innanzitutto ricevere l’approvazione della Segreteria
Politica del Partito Nazionale Fascista, che si occupa di verificare la
sicura fede fascista degli studiosi.
Inizialmente, infatti, la partecipazione di Caronia viene
messa in discussione perché non considerato di chiara fede fascista.
Solo grazie all’intervento in suo favore di De Blasi, che sottolinea
in una lettera indirizzata ad Arturo Marpicati i meriti scientifici del
Prof. Caronia, quest’ultimo viene infine invitato. Trascrizione dell’appunto, senza data: Appunto per il Prof. Marpicati.
La risposta di Arturo Marpicati, vicesegretario del Partito nazionale fascista, non si fa attendere. Essa viene redatta, con uno stile telegrafico, su carta intestata della Segreteria Politica del Partito Nazionale Fascista “per competenza” e recita: “Caronia. Credo, allo stato attuale delle cose, che si possa invitare. Marpicati”.
All’invito, formulatogli ufficialmente l’11 settembre 1933, Giuseppe Caronia risponde il 15 settembre, con una breve lettera di ringraziamenti indirizzata, probabilmente, a Dante De Blasi.
|
|